Le microplastiche sono particelle di plastica di dimensioni inferiori ai 5 millimetri. Possono essere il risultato della frammentazione di oggetti più grandi (come bottiglie, sacchetti, reti da pesca), oppure essere prodotte intenzionalmente, come nel caso dei microgranuli presenti in alcuni cosmetici e detergenti.
Si distinguono in due categorie principali:
• Microplastiche primarie: create già di dimensioni ridotte (es. scrub esfolianti, dentifrici, fibre sintetiche dei vestiti).
• Microplastiche secondarie: derivano dalla degradazione di oggetti di plastica più grandi esposti a sole, vento, acqua e sfregamento.
Cosa sono le microplastiche
Le microplastiche sono particelle di plastica di dimensioni inferiori ai 5 millimetri. Possono essere il risultato della frammentazione di oggetti più grandi (come bottiglie, sacchetti, reti da pesca), oppure essere prodotte intenzionalmente, come nel caso dei microgranuli presenti in alcuni cosmetici e detergenti.
Si distinguono in due categorie principali:
• Microplastiche primarie: create già di dimensioni ridotte (es. scrub esfolianti, dentifrici, fibre sintetiche dei vestiti).
• Microplastiche secondarie: derivano dalla degradazione di oggetti di plastica più grandi esposti a sole, vento, acqua e sfregamento.
Dove si trovano
Purtroppo, le microplastiche sono ovunque. Le principali fonti includono:
• Bottiglie e contenitori di plastica usati per acqua e bevande
• Fibre sintetiche rilasciate durante il lavaggio dei vestiti (poliestere, acrilico, nylon)
• Pneumatici e residui stradali trascinati nella rete fognaria
• Cosmetici contenenti polimeri non biodegradabili
• Imballaggi e rifiuti di plastica dispersi nell’ambiente
Queste particelle riescono a raggiungere anche l’acqua potabile, in particolare quella proveniente da fonti superficiali o distribuita tramite vecchie reti idriche.
Quali sono i rischi
I rischi per l’ambiente sono ormai chiari: le microplastiche vengono ingerite da pesci, molluschi e altri animali acquatici, entrando così nella catena alimentare.
Ma quali sono i potenziali effetti sull’uomo?
La ricerca è ancora in corso, ma gli studi più recenti suggeriscono che le microplastiche ingerite potrebbero avere impatti sul sistema digestivo, endocrino e immunitario, soprattutto per la presenza di sostanze chimiche associate (come ftalati, bisfenolo A, metalli pesanti).
Cosa possiamo fare concretamente ogni giorno
Sebbene il problema sia globale, possiamo adottare alcuni comportamenti utili per ridurre l’esposizione alle microplastiche:
• Riduci l’uso di plastica monouso
Evita bottiglie, bicchieri, posate e contenitori usa e getta. Prediligi borracce, contenitori in vetro o acciaio.
• Scegli tessuti naturali
Preferisci vestiti in cotone, lino, lana o canapa rispetto a quelli sintetici. Anche il lavaggio rilascia meno particelle inquinanti.
• Usa sacchetti filtro per il bucato
Esistono speciali sacchetti (come il Guppyfriend) che trattengono le microplastiche durante il lavaggio degli indumenti sintetici.
• Filtra l’acqua che bevi
Un buon sistema di filtrazione domestico può contribuire a trattenere anche particelle di dimensioni ridotte. Informati su quali tecnologie offrono una barriera efficace contro le microplastiche.
• Leggi l’etichetta dei cosmetici
Evita i prodotti che contengono ingredienti come "polyethylene", "polypropylene" o "acrylates", spesso presenti nei cosmetici esfolianti o nel make-up.
• Partecipa a iniziative locali di pulizia ambientale
Anche piccoli gesti, come raccogliere rifiuti durante una passeggiata, aiutano a ridurre la plastica che finisce in natura.
Una questione globale che parte dalle scelte individuali
Il problema delle microplastiche è complesso e non ha soluzioni immediate. Tuttavia, ogni gesto quotidiano conta. Ridurre l’uso della plastica, scegliere con attenzione i prodotti che utilizziamo e migliorare la qualità dell’acqua che beviamo sono passi concreti verso una maggiore consapevolezza e sostenibilità.